domenica 25 novembre 2012

Tavolo della pace

Quest'anno la mia classe di coccinelle è all'ultimo anno...sono diventati davvero grandi..vederli interagire in modo sempre più maturo mi rende felice.sono orgogliosa dei miei bimbi!ne abbiamo fatta di strada..a volte mi fermo vicino a loro perchè mi fa tenerezza sentirli parlare,conversare,etc...mi piace molto quando cercano di chiarire un malinteso o una litigata..tante volte in questi anni abbiamo ripetuto di usare la bocca per esprimere le proprie emozioni anzichè le mani...nei due anni precedenti una storia che li ha colpiti molto è stata la storia di Billy Manovolante: "c'era una volta una classe di bambini. Un giorno la maestra stava raccontando una storia e tutti i bambini erano attenti ad ascoltare...All'improvviso,la mano di un bimbo di nome Billy si staccò al bracci e incominciò a svolazzare per la stanza. Tutti guardavano meravigliati quella mano che volava e Billy era il più spaventato di tutti e non sapeva proprio cosa fare! Ad un tratto quella mano tirò le treccine a una bimba, dopo diede uno schiaffo a un altro, e poi ancora pizzicotti e pugni a tanti bambini. Quella situazione era davvero insopportabile,qualcuno doveva fermarla ma nessuno sapeva cosa fare,finchè finalmente quella mano dispettosa si fermò da sola e ritornò a riattaccarsi al braccio di Billy. Il giorno seguente, e altri giorni ancora,accadde la stessa cosa: la mano di Billy ricominciava a volare e a picchiare a più non posso. Poi si fermava e ritornava a riattaccarsi al suo polso. Tutti iniziarono ad avere una granpaura di Billy, nessuno voleva più giocare con lui e quando la mattina arrivava a scuola i suoi compagni gridavano: "E' arrivato Billy Manovolante, scappiamo!" Il povero Billy divenatava ogni giorno più triste e più solo per colpa di quella mano dispettosa che non sapeva proprio come controllare. Un giorno,mentre la sua mano faceva i soliti dispetti,tutti i bambini gridavano:"Basta,non ne possiamo più" e Billy esclamò:"Anch'io non ne posso più, maestra ti prego aiutami a fermarla". La maestra disse: "Questo ti succede perchè sei un bambino distratto; quella ano è la tua, non devi chiedere aiuto a me!Alzati e corri a prenderla; stai attento,e quando la prossima volta senti che si sta per staccare, fermala!E' la tua mano,puoi controllarla,non devi permetterle di fare quello che vuole,sei tu che decidi!". Billy allora si alzò, corse e acchiappò la sua mano,la rimise a posto e guardandola molto arrabbiato le disse:"Da oggi in poi non ti permetterò più di picchiare i miei compagni. Tu sei la mia mano e su di te comando io,hai capito?" La maestra e tutti i compagni applaudirono e da quel giorno nessuno ebbe più paura i Billy,perchè aveva finalmente imparato a controllare la sua mano." Dopo la lettura della storia abbiamo fatto una serie di attività psicomotorie per sviluppare la capacità di controllo e coordinazione delle mani: -muoviamo le mani imitando il volo delle farfalle, verso l'alto,verso il basso, da un lato, dall'altro, etc - fingiam di suonare un tamburo battendo le mani sul banco, piano, forte, fortissimo - imitiamo con il movimento delle dita che avanzano sul banco i passi: della tartaruga(lenti), del topo(veloci), della lucertola (velocissimi). Ci siamo divisi in coppie e iniziato a farci le carezze sul viso, delicatamente. Ci siamo anche spalmati la crema sul viso. Poi abbiamo lasciato limpronta delle notre mani sul cartellone dell'amicizia. Ora sono grandi, quando capita qualche scontro e ne parliamo nel cerchio, sono loro che ricordano di non fare come Billy Manovolante e che le mani servono per fare le cose belle: giocare, disegnare, accarezzare, mangiare, incollare, etc. L'evoluzione di questo percorso è stimolarli a verbalizzare i loro sentimenti e i loro punti di vista. Per questo ho presentato loro il "tavolino della pace".
Credo fortemente nella capacità autoregolativa dei bambini nei conflitti e ho voluto creare un luogo per i momenti di risoluzione dei litigi. Ho proposto di esprimere le loro emozioni al tavolino della pace "Mi sono arrbbiato perchè...mi sento triste se tu mi dici.."
Dopo averlo colorato e decorato, i bambini hanno inizialmente giocato con il tavolino, toccandolo ed esploradolo. Il buco al centro serve nel caso in cui ci sia un litigio per un giocattolo. Il giocattolo viene messo nel buco finchè non si è trovata una soluzione. E' bello vederli dialogare e confrontarsi!

mercoledì 21 novembre 2012

Vinciamo la paura con Guizzino!

Adoro parlare di emozioni con i bambini..durante i tre anni nella scuola dell'infanzia credo che uno dei nostri compiti come insegnanti sia quello di aiutarli a verbalizzare il loro mondo interiore, ad esprimerlo utilizzando vari canali...ciò che ne esce è sempre qualcosa di meraviglioso... abbiamo parlato di paure e in questa occasione ho letto loro un bellissimo libro di Leo Lionni "Guizzino"..mi sono ricordata che nel bel blog di dada pasticciona (lo trovate nei link a fianco) avevo letto un percorso che questa brava maestra ha fatto con i suoi bimbi...mi ha molto interessato dato che uno dei miei obiettivi quest'anno (ho i bimbi di 5 anni) è quello di stimolare l'apprendimento cooperativo. Dopo aver letto e drammatizzato il libro di Leo Lionni
ho diviso la classe in gruppi di 3 bambini, messo a disposizione materiali di vario tipo e strumenti. Ho chiesto a ogni gruppo di rappresentare una sequenza della storia (abbiamo fatto insieme solo la prima e l'ultima). Quello che hanno creato è stato stupendo secondo me... Ecco il libro reinterpretato dalle mie coccinelle: "In un angolo lontano del mare viveva una famiglia di pesciolini rossi. Solo uno era nero come una cozza. Nuotava più veloce degli altri. si chiamava Guizzino.
un brutto giorno un grosso tonno, feroce e molto affamato, apparve tra le onde. In un solo boccone ingoiò tutti i pesciolini rossi. Solo Guizzino riuscì a fuggire.
Nuotò lontano. Era spaventato. Si sentì solo e molto triste.
Ma il mare era pieno di sorprese e a poco a poco, nuotando tra una meraviglia e l'altra,Guizzino tornò a essere felice. Vide una medusa piena dei colori dell'arcobaleno.
un'aragosta che si muoveva come una ruspa arrugginita,
pesci misteriosi che sembravano tirati da fili invisibili,
una foresta di alghe che crescevano da caramelle variopinte,
una murena così lunga che, a volte, si dimenticava la coda,
e anemoni di mare che ondeggiavano come palme nel vento.
Ed ecco che nell'ombra degli scogli e delle alghe scoprì una famiglia di pesciolini rossi,proprio come quelli del suo branco. -Andiamo a nuotare nel sole e a vedere il mondo- disse felice. -Non si può- risposero i pesciolini- i grandi tonni ci mangerebbero-. - Ma non si può vivere coì nella paura- disse Guizzino,- bisogna pur inventare qualcosa-. Guizzino pensò, pensò a lungo. E improvvisamente disse:- Ho trovato: nuoteremo tutti insieme come il più grande pesce del mare. E spiegò come dovevano nuotare vicini l'uno all'altro, ognuno al suo posto. E quando ebbero imparato a nuotare insieme, Guizzino disse: -Io sono l'occhio-."
In questo percorso mi sono posta come obiettivo quello di potenziare il lavoro in gruppo dato che ci sono alcune personalità leader che tendono a fare da soli. Abbiamo concordato che ognuno avesse un incarico; ogni gruppo ha lavorato in maniera diversa ovviamente..il gruppo in cu il leader dava i compiti agli altri, il gruppo in cui invece decidevano insieme discutendo, il gruppo in cui ognuno svolgeva il suo compito rispettando lo spazio degli altri..
E' stato davvero un bel percorso fatto insieme!!

mercoledì 14 novembre 2012

idea per natale

L'anno scorso per natale abbiamo pensato di realizzare un calendario come regalino per le famiglie... Abbiamo fatto una fotografia ai bimbi con il cappello da babbo natale,incollati i bastoncini di legno a 2 lati decorandoli con glitter e pailletes... i bimbi hanno realizzato una "candy cane", le tipiche caramelle natalizie americane.. abbiamo preso due scovolini di colore diverso
e li abbiamo attorcigliati..
i bimbi hanno incollato varie decorazioni natalizie tutte attorno..ecco il risultato:
Questo calendario li ha accompagnati tutto l'anno!!!

lunedì 12 novembre 2012

Dipingiamo come Seurat

Il linguaggio dell'arte è un altro modo del sapere;l'arte serve a liberare il pensiero, l'emozione; aiuta i bambini ad acquisire scioltezza, fiducia, sicurezza nelle proprie potenzialità espressive, creative e manuali. Partendo da queste considerazioni, ho proposto ai bimbi un giocoso tentativo di approccio al mondo dell'arte attraverso le opere di alcuni dei piu importanti pittori del '900. I bambini mi hanno trovato in classe con un cappello da pittore e i baffi, con un pennello ed una tavolozza con i colori..ovviamente è partita la risata..:) Ho drammatizzato il libro "Come un pittore" di Gianni Rodari.
I bimbi hanno voluto provare il cappello e si sono disegnati i baffi sul viso...erano troppo buffi! Con più calma abbiamo riletto il libro e c siamo confrontati su chi fosse il pittore! Alcuni bambini sostenevano che il loro papà o nonno era pittore perchè dipingeva i muri!altri hanno fatto notare che il pittore è quello che dipinge i quadri!!:)) Ho proposto loro l'opera di Seurat "Una domenica pomeriggio all'isola della Gran Jatte"..
"Seurat qui ha dipinto una tipica domenica pomeriggio sull'isola della Grande Jatte, un luogo molto popolare ai suoi tempi, sulla Senna, a nord-ovest di Parigi. Per sei mesi andò ogni giorno all'isola a fare schizzi del paesaggio e delle molte figure che lo animano prima di dipingere, nel suo studio, il quadro completo." L'abbiamo osservata,detto qual'era il particolare che ci aveva colpito maggiormente(il cagnolino è quello che ha avuto più successo!)..ho chiesto loro di osservare bene, spiegando che Seurat dipingeva con una tecnica particolare chiamata PUNTINISMO, in cui il colore è scomposto in una fitta trama di punti. Abbiamo utilizzato la tecinica del puntinismo riproducendola a modo nostro...con i cotton fioc!!!
Che bravi artisti!!!

sabato 10 novembre 2012

che rabbia!

Mireille d'Allancè ha scritto un famosissimo libro per l'infanzia che i bambini adorano! "Che rabbia" tiene incollati i bimbi alla storia e li avvicina al riconoscimento di un'emozione così forte come la rabbia!
"Il piccolo Roberto ha trascorso una bruttissima giornata, la quale prosegue ancora peggio quando entra in casa e il papà gli chiede di togliersi le scarpe sporche e gli impone gli spinaci per cena. Roberto risponde come sanno fare i bambini quando sono adirati e viene mandato in camera sua finché non si sarà calmato. E’ qui la rabbia si materializza e diventa… la Cosa, un essere grande e grosso che in un momento scaraventa libri e lenzuola, si avventa sui gioghi, capovolge lampada e comodino. Roberto è spaventato e sorpreso in un primo tempo ma poi vuole riprendere il controllo della situazione e, man mano che la rabbia si ridimensiona, anche la cosa si rimpicciolisce al punto da poter essere riposta in una piccola scatola." E’ una storia molto ben illustrata e che colpisce molto i bambini, poichè ovviamente hanno in qualche modo vissuto la situazione. Inoltre, si presta a dialogare con loro per affrontare il tema, per aiutarli a riconoscere un’emozione e quindi a gestirla. Abbiamo voluto realizzare la nostra scatola della rabbia dove rinchiudere la "Cosa" quando ci adiriamo tanto!