Gli anni della scuola dell’infanzia sono densi di narrazioni, di
fantasia, di storie; storie in cui si intrecciano differenti culture, modi di
vivere, diversità e sensibilità.
In questa cornice la scuola dell’infanzia si rivela essere una grande
opportunità per il bambino per la costruzione del bagaglio dei libri e/o delle
storie letti e/o incontrati e
rappresenta “ un ambiente
protettivo, capace di accogliere le diversità e di promuovere le potenzialità
di tutti i bambini, che fra i tre e i sei anni esprimono una grande ricchezza
di bisogni ed emozioni, che sono pronti ad incontrare e sperimentare nuovi
linguaggi…” (da “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia
e del primo ciclo di istruzione”) .
E’ importante quindi che ogni bambino-lettore faccia delle esperienze
variate per permettergli di “riconoscere
e sperimentare la pluralità dei linguaggi, e di misurarsi con la creatività e
la fantasia”.
Quest’anno sono stata referente
del progetto lettura del mio plesso. Il progetto lettura era legato al tema
dell’anno riguardante l’alimentazione. Per problemi di tempo e organizzativi
non posso dire di aver progettato un vero e proprio percorso (purtroppo!) ma ho
pensato solo ad alcune attività che potessero stimolare l’ interesse,
l’entusiasmo e la curiosità nei confronti di storie e racconti, avvicinando i
bambini a diverse metodologie narrative, e di potenziare la loro capacità
espressiva attraverso l’utilizzo di supporti diversi.
Oggi vi racconto l’esperienza di
lettura con i bambini di quattro anni della scuola.
Per loro ho pensato sarebbe stato
interessante che i racconti venissero narrati attraverso l’utilizzo del
proiettore, secondo la tecnica del “teatro disegnato” di Gek Tessaro. Dopo
l’ascolto i bambini sono stati invitati a creare storie di luce grazie a questo
supporto.
L’attività ha preso avvio dal
racconto della storia tratta dal libro “La frittata”.
“Il cuoco che lavorava nel ristorante del
porto aveva deciso di cucinare una frittata. Si trattava però di una frittata
molto particolare perché era molto tardi, tutti i clienti se ne erano già
andati e quella frittata, il cuoco voleva mangiarsela lui. Dopo aver cucinato
per tutte le persone venute al ristorante gli era venuta una gran fame! Cercò
quindi una padella piuttosto larga per fare una frittata molto grande. Cominciò a rompere le uova dentro ad una
terrina . Aggiunse ancora uova perché voleva una frittata davvero grande.
Aggiunse poi un pizzico di formaggio alla sua frittata. Tutto soddisfatto si mise a grattugiare il
parmigiano. Grattugia grattugia non gli sembrava mai abbastanza, ma il cuoco
era anche molto contento di tutto questo grattugiare: lavorava allegramente,
cantando a voce alta e muovendo perfino qualche passo di danza così che molto
formaggio grattugiato, invece di cadere nella ciotola, si spandeva intorno e
volava qua e là. A un certo punto il cuoco alzò gli occhi e disse: “Toh!
Nevica!” e invece era tutto formaggio grattugiato che lui aveva sparso per la
cucina. Naturale che dopo tutta quella nevicata di formaggio al cuoco venisse
ancora più appetito.
“Ci
metterò anche i funghetti” .Subito si mise ad affettare tutti i funghi che
trovò in dispensa: porcini e porcinelli,
pinaioli e gallinacci, cantarelli, prataioli e colombette, tutti buoni tutti a
fette.
“Che ci posso metter ancora?” si domandò.
“Ma è chiaro, qualche foglia di mentuccia!”
E poi prezzemolo e zucchine, origano,
basilico, erbette e cipolline!
“Mi sembra che possa andare!” ma per essere
sicuro ci aggiunse qualche anello di cipolla, giusto per gradire!
Dalla padella si sprigionò subito un
profumino di frittata che sembrava colorare l’aria con il verde della
mentuccia, il giallo delle uova e il marrone dei funghi!
Il profumo della frittata che friggeva volò
fuori passando per tutte le fessure delle porte e delle finestre del ristorante
e quando fu in strada cominciò a salire su per i muri delle case addormentate e
a tornare giù per i tetti fin dentro le grate delle cantine.
In tutto il quartiere del porto la gente si
svegliava. Si svegliavano con una gran voglia di frittata. E la voglia era così
forte che qualcuno si alzò dal letto, si vestì con quello che capitava e uscì
di casa per scoprire da dove venisse quel profumino così delizioso. Tutti
andavano verso il profumo di frittata.
Il cuoco era nei guai intanto perché non
sapeva come girare la frittata e aveva paura di farla bruciare!
Quando guardò fuori dalla finestra fu
sorpreso di vedere una folla che ingombrava la strada !Tutti chiedevano di
mangiare un pezzetto di frittata.
“Ascoltate! -disse il cuoco -La frittata è
grande e basta per tutti però c’è un problema: non so come girarla!”
“Ti aiuto io! “ disse Gianni forte,
specialista in sollevamento pesi! L atleta andò in cucina, fece volare in aria
la frittata e si rituffò nella padella per terminare la cottura. Tutti
applaudirono.
La frittata fu divisa fra tutti e si fece
una grande festa.
La storia è stata appunto raccontata
con l’ausilio del proiettore: le pagine del libro hanno preso forma proiettate
sulla parete in larga scala: in questo modo i bambini sono entrati nella
storia! I bambini si sono subito affezionati alla figura del cuoco con il
pancione andando direttamente ad abbracciarlo.
Ho precedentemente ritagliato forme diverse dai fogli lucidi colorati
e disegnato il cuoco, il ristorante e la padella con un pennarello indelebile
su foglio trasparente.
Mentre raccontavo la storia, “disegnavo” sul proiettore, aggiungendo
di volta in volta personaggi e cibi..
Dopo aver ascoltato la storia, i
bambini hanno voluto sperimentare il proiettore per cucinare alcune ricette.
Abbiamo deciso di seguire i suggerimenti dei bambini; anziché chiedere loro di
raccontare una storia inventata, come inizialmente progettato, abbiamo
ascoltato le loro ricette di luce.
Le composizioni materiche,
realizzate con collage di materiali di riciclo e naturali e pellicole
trasparenti colorate, sono state realizzate sulla base del proiettore e sono
state visualizzate servendosi della luce che esso proietta. Il dispositivo ha
tolto la fisicità alla composizione e la ricostruisce con la luce,
proiettandola in larga scala, in una dimensione quasi monumentale. Il bambino è
così parte attiva della costruzione materica. Inoltre i bambini, facendo, hanno potuto fare considerazioni circa la trasparenza dei materiali..alcuni materiali venivano proiettati "colorati", di altri rimaneva solo l'ombra scura..
Al termine dell’anno abbiamo
realizzato il nostro grande “Libro delle ricette di luce” con cartone rigido e
cartelloni bianchi. Le famiglie hanno così potuto sfogliare le belle ricette
dei loro bimbi!
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