E' con piacere che pubblico uno stupendo percorso sull'approccio ai codici scritti progettato da un'amica e fortunatamente collega che ha condiviso con me l'anno di prova. Una maestra bravissima, da cui imparo ogni giorno e con cui c'è una grande sintonia.. quindi.. grazie Francesca!! Buona lettura!!!
Spesso i genitori dei bambini di
5 anni riversano molte aspettative nei confronti della scuola dell’infanzia
circa l’apprendimento della letto-scrittura e considerano l’ultimo anno di
frequenza come il più importante, in vista dell’imminente passaggio alla scuola
primaria. Una delle richieste più frequenti rispetto all’attività didattica è
legata all’organizzazione di specifici percorsi legati ad attività
prescolastiche, che possa, nell’immaginario comune, rendere i bambini “pronti”
per la scuola primaria. Si assiste sempre più, anche nella scuola, a fenomeni
di precocismo, a voler bruciare le tappe come per voler arrivare per primi a un
obiettivo, senza curarsi dell’importanza dei processi e dei tempi di
maturazione individuali.
La scelta di lavorare su come i bambini si
approcciano ai codici scritti, non vuole assecondare questa tendenza
“all’anticipo”, ma al contrario nasce dalla volontà di “dare tempo al tempo”,
di rispettare i percorsi di ricerca (individuali e di gruppo) specifici di
questa fascia di età.
E’ un dato di fatto che, nell’età della scuola
dell’infanzia, i bambini manifestino un interesse spontaneo verso i codici
alfabetici e si pongono domande su di essi, formulando ipotesi e cercando di
dare un’interpretazione. Questo perché, fin da piccolissimi, sono a contatto,
attraverso varie modalità, con i segni scritti e riconoscono le lettere tra gli
altri tratti grafici.
Il modo di conoscere dei bambini di 5 anni è ancora
di tipo “globale”, non frammentato, come poi sarà nell’adulto, in ambiti
disciplinari e ciò si riflette anche nel modo di avvicinarsi alla comunicazione
scritta. Molto spesso la “produzione
scritta” dei bambini viene arricchita dall’incontro tra lettere e altri segni
grafici non alfabetici o immagini, che rafforzano il significato della
comunicazione.
Il lavoro proposto vuole essere
una sorta di “accompagnamento” (in modalità ludica) nel passaggio da teorie
provvisorie al graduale avvicinamento alla convenzionalizzazione della
scrittura. Ho cercato di rilevare le
ipotesi dei bambini, le loro piste interpretative, il lavoro di
“smontaggio e rimontaggio” che compiono
con le parole e lettere, le loro invenzioni e contaminazioni tra diversi
codici. Ho proposto attività ludiche con lettere e parole, che permettessero di
poterle manipolare (nel senso fisico del termine), scomporre e ricostruire.
Particolare attenzione è stata data alla valenza comunicativa delle produzioni
scritte dei bambini. Ogni messaggio, indipendentemente dal fatto che sia
composto con segni convenzionali o no, implica una relazione, un altro a cui
rivolgersi.
Il percorso è iniziato con un’uscita
in paese a caccia di lettere e parole, armati di macchina fotografica.. I bambini
hanno osservato, riconosciuto e fotografato parole e frasi, diventando
consapevoli del fatto che siamo circondati da scritte che hanno un significato.
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"C'è scritto che è un bidone" |
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"C'è la P di parcheggio.. significa che si può parcheggiare" |
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" Sui cartelloni c'è scritto cosa abbiamo fatto. Sui fogli ci sono i nostri nomi e quello che abbiamo detto noi" |
Una volta tornati in classe, abbiamo
sperimentato la scrittura tradizionale attraverso il GIOCO DELLA FIRMA. Vengono comunque messi a disposizione
materiali diversi. A seconda di quelli usati cambiano le tracce lasciate, la
pressione da esercitare sul foglio, la precisione del segno.
In un secondo momento abbiamo
sperimentato la scrittura in modo non convenzionale:
- SCRITTURA CON OGGETTI. Proviamo a rintracciare la forma delle
lettere in quella di oggetti di diverso utilizzo. L’attività invita ad
osservare la forma degli oggetti e delle lettere trovando analogie e
differenze. Viene privilegiato il lavoro
in piccolo gruppo.
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Un martello può diventare una lettera L o una lettera T |

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Un festone si può trasformare nella lettera O oppure nella lettera C |
-
IL GIOCO DELLE INIZIALI. I bambini, collaborando
con gli altri, realizzano le iniziali del proprio nome con il corpo. Per farlo,
devono ragionare sulla forma delle lettere e su come muovere il proprio corpo
nello spazio. Successivamente, provano a trasformare graficamente le iniziali
del proprio nome. Si tratta di un’operazione di smontaggio e rimontaggio, che
attiva i processi di analisi e ricomposizione della forma delle lettere.
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SCRITTURA E MATERIALI. I bambini sperimentano i
materiali e li scelgono liberamente, nella convinzione che possano generare
evocazioni e immagini mentali. Tale attività cerca di stimolare le potenzialità
creative e comunicative, senza vincolare l’esperienza in un’unica direzione. Anche
i bambini in genere insicuri si sentono legittimati a tentare.
Successivamente ci siamo
avvicinati ad alcune forme di scrittura figurata. La SCRITTURA FIGURATA è
quella forma di scrittura che, lavorando sul segno grafico, consegna
significati multiformi alla lettera, o alla parola, stessa.
-
LETTERE RITAGLIATE Dopo aver osservato il libro
di B. Munari “Alfabetiere”, i bambini
provano a utilizzare lettere ritagliate per comporre immagini. Questo gioco
permette di lavorare su seriazione, classificazione, direzionalità, percezione
dello spazio.
"Un omino di lettere e un cane di lettere" |
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"Un arcobaleno di lettere" |
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I CALLIGRAMMI. I bambini provano a cimentarsi
nei calligrammi, componimenti in cui si realizza la fusione di immagine e
scrittura. I bambini colgono il senso dei calligrammi, scelgono un soggetto da
rappresentare e provano a inserire, tra le lettere, parole conosciute o il nome
dell’oggetto rappresentato.
Abbiamo poi
rielaborato le nostre conoscenze attraverso attività manipolative. La MANIPOLAZIONE permette di stimolare la
motricità fine e la coordinazione oculo-manuale, indispensabili nel gesto della
scrittura.
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LETTERE CON LA CRETA. Le lettere tridimensionali
ottenute con la creta si prestano a giochi con la forma e l’orientamento:
possono essere girate, capovolte, trasformate.
-
LETTERE DI SPUGNA- LA STAMPA. Con la stampa i
bambini sperimentano i concetti di specularità, ripetitività, variazione, ritmo,
rapporto positivo/negativo. Osservando matrici e stampa i bambini formulano
previsioni e traggono conclusioni dai risultati ottenuti.
Abbiamo inoltre
provato a scrivere con il COMPUTER.
I bambini sono
attratti da questa forma di scrittura e notano subito differenze rispetto alla
scrittura “a mano”. Sono inoltre affascinati dalla possibilità di poter
scrivere in corsivo.. Digitando le lettere sulla tastiera in stampatello,
infatti, possono apparire in corsivo sullo schermo. Notano però una certa
impersonalità rispetto alla scrittura carta-penna.
Infine abbiamo
progettato l’allestimento di un ANGOLO dei MESSAGGI: uno spazio in cui poter
creare e sperimentare i codici alfabetici e scrivere messaggi per i propri
amici utilizzando materiali differenti. Lo spazio è allestito con piccole
“cassette della posta” individuali, contrassegnate da foto, in cui poter recapitare
i messaggi ai destinatari Lo scopo è quello di creare una situazione che
solleciti e sostenga la comunicazione e lo scambio, attraverso un primo
utilizzo dei codici alfabetici.
L’allestimento
di uno spazio denominato “l’angolo dei messaggi” si rifà a quanto espresso
nelle Indicazioni rispetto al curricolo implicito e, più precisamente, all’idea
di spazio come elemento dalla forte valenza educativa e che quindi deve essere
al centro di una progettazione consapevole da parte dei docenti per la
predisposizione di contesti di apprendimento adeguati.
Per iniziare
ci vogliono delle regole:
-
Bisogna trattare bene i materiali
-
Una volta scritto il messaggio, bisogna
riordinare il materiale
-
Si può utilizzare l’angolo al massimo in 4
bambini per volta
-
Quando si scrive un messaggio, bisogna scrivere
in fondo il proprio nome (a meno che non ci sia un ammiratore segreto!!!!)
- Quando si finisce di scrivere un messaggio, lo
si mette nella cassettina del/della bambino/a che lo deve ricevere
Il
materiale messo a disposizione, è già stato sperimentato dai bambini durante lo
svolgimento del percorso “Scrivere è un gioco”. Accanto a materiale
tradizionalmente utilizzato per la scrittura, ne vengono proposti altri meno
convenzionali, ma in grado di suscitare interrogativi, ipotesi e desiderio di
provare.
Insieme
ai bambini sono state realizzate alcune scatole “di parole” che possono essere
consultate durante la scrittura dei messaggi: scatola dei nomi (utile, ad
esempio, per scrivere il nome del destinatario), scatola delle parole felici e
scatola delle parole tristi (i messaggi possono veicolare sia sentimenti
positivi che negativi), la scatola del cibo (in riferimento al progetto
didattico annuale) e quella delle parole straniere. Quest’ultima ha
rappresentato un modo per valorizzare la cultura d’origine di alcuni bambini
stranieri presenti nel gruppo.
Bellissimo Progetto... COMPLIMENTI
RispondiEliminaFantastiche idee
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